Due bici, due compagne di squadra su cui contare. Per un ciclista è sempre molto importante poter contare su un mezzo affidabile e competitivo, ma nel caso di Ale dobbiamo pensare a una bici con caratteristiche speciali e una storia altrettanto speciale.
La bici da corsa di Ale – quella con Topo, il nomignolo di Ale, scritto sul telaio – si chiama Bice e lo accompagna fin dalle prime gare.
La bici per il Record, invece, ha una storia che comincia adesso ma anche lei ha un nome: Circe.
Bice

La speciale bici da corsa di Ale, la stessa per allenamenti e gare, è stata messa a punto da Ottaviano e Flaviano Frugeri, che su idea di Ale hanno realizzato il sostegno regolabile per il busto, indispensabile per mantenere una posizione corretta. Con il passare del tempo, Ale ha modificato la posizione, inclinando il busto per avere una maggiore aerodinamica e, di conseguenza, abbassando il manubrio per avere una migliore guidabilità.
Inizialmente, con la mano sinistra Ale comandava entrambi i freni ma per maggior sicurezza si è in seguito optato per una leva azionabile con il mento, fissata sempre al supporto per il busto.
Infine, il cambio: con la mano sinistra Ale aziona le corone e con il ginocchio i pignoni.
Circe
La bicicletta con cui Ale ha stabilito il Record è una bici da cronometro, o per meglio dire da pista, a scatto fisso (la ruota posteriore gira soltanto se muovi i pedali) e non ha i freni. Come per Bice, è installato un sostegno per il busto: una protesi integrata nel telaio, che permette all’atleta di mantenere la posizione aerodinamica.
La ruota posteriore è lenticolare (la ruota “piena”, senza raggi, tagliata appunto come una lente) e quella anteriore ad alto profilo aerodinamico.
Sul manubrio ci sarà poi un sostegno per agganciare la mano destra, mentre per la sinistra è prevista un’impugnatura più voluminosa, che permetta ad Ale una presa sicura.
(Se poi volete sapere perché si chiama Circe, dovrete chiederlo ad Ale!).